“La Chiesa in questa notte ci inviata a celebrare il Natale del Signore. Ci invita ancora una volta a stupirci del Natale, e se non ci riusciamo vuol dire che abbiamo perso la semplicità della fede.”
Con queste parole il nostro parroco ha iniziato l’omelia della notte di Natale, esortandoci a non far passare ancora una volta questo miracolo della notte di Natale come qualcosa di tradizionale indaffarati sempre di più all’aspetto esteriore delle cose, dei preparativi preoccupandoci che ogni cosa sia al posto giusto. Ma il nostro cuore si trova nel posto giusto?
“San Paolo ci esorta a festeggiare non solo la nascita del Bambino che è venuto nel modo nella povertà di una stalla ma ci invita a festeggiare soprattutto la nostra salvezza”
L’omelia continua con un bel confronto con i protagonisti del presepe; la presenza di vari personaggi ognuno intento nel loro lavoro: il panettiere, pescivendolo, lavandaia e molti altri…nessuno di essi rivolto verso il bambino.
“La nascita di Gesù è avvenuta nella totale indifferenza proprio come oggi…e Dio è lì, in quella culla improvvisata Gesù è nato e continua a nascere nell’indifferenza dell’uomo…da quel giorno tutto è cambiato, la storia non è più la stessa nonostante i nostri rifiuti perché Lui viene e ci abbraccia lo stesso, perché Lui non teme nessuna stalla”.